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ZEmB 2025 in Italia: sfide, opportunità e cosa cambia per costruire a emissioni zero

Con la Direttiva EPBD IV e le nuove linee guida UE, il 2025 è l’anno in cui gli edifici a emissioni zero diventano standard: guida per settore edilizio, progettisti e proprietari.

Nel 2025, l’edilizia europea compie un salto verso la neutralità climatica con l’adozione di requisiti più rigidi per gli edifici a emissioni zero (Zero Emission Building, ZEmB). L’Italia si trova ad affrontare il cambiamento in un contesto di normative da recepire, investimenti da rilanciare e opportunità di innovazione. Ecco cosa sapere oggi, le novità recenti e come muoversi in anticipo.

Le nuove regole europee su ZEmB: cosa cambia rispetto al passato

  • Fino a pochi anni fa si parlava di Nearly Zero Energy Buildings (nZEB): edifici con prestazioni energetiche molto elevate e consumi quasi nulli. La nuova EPBD IV alza l’asticella, introducendo il concetto vero e proprio di edifici a emissioni zero, che non producono gas fossili “on-site” e utilizzano rinnovabili per la copertura del fabbisogno residuo. 
  • Le date chiave: dal 1° gennaio 2028 per gli edifici pubblici nuovi; dal 1° gennaio 2030 per tutti i nuovi edifici residenziali e non residenziali. 

Novità aggiornate ad agosto-settembre 2025 in Italia ed Europa

  • Il Politecnico di Milano, nel suo Energy Efficiency Report 2025, segnala che in Italia gli investimenti nell’efficienza energetica non stanno crescendo abbastanza da rispettare le traiettorie richieste per ZEmB. Il divario tra quanto necessario e quanto investito è significativo. 
  • Le consultazioni pubbliche per i NBRPs (National Building Renovation Plans) sono attive: questi piani dovranno integrare strategie per la riqualificazione energetica del parco edilizio esistente in modo da renderlo sempre più vicino allo standard ZEmB entro il 2050. 

  • Nuove linee europee di orientamento su qualità dell’aria indoor, materiali con basse emissioni incorporate, uso di fonti rinnovabili vicine/in loco per coprire la quota residua di energia, smart grids, teleriscaldamento/raffrescamento efficienti.

Le sfide da superare

  • Gap finanziario: il livello degli investimenti attuali in Italia è molto al di sotto di quanto richiesto per attuare la transizione entro le scadenze. 
  • Capacità tecnica e competenze: progettisti, imprese edili, produttori di materiali devono aggiornarsi su metodologie LCA, progettazione passiva, soluzioni rinnovabili integrate, involucro ad alte prestazioni.

  • Regolamentazione e tempi di recepimento: le direttive UE devono essere tradotte in leggi nazionali e regolamenti regionali; spesso ciò richiede tempi, risorse amministrative e chiarezza sugli standard tecnici.

  • Accettabilità economica e culturale: l’aumento dei costi iniziali, la percezione dei benefici solo a lungo termine, la complessità progettuale possono frenare l’adozione diffusa.

Opportunità concrete per operatori, proprietari e progettisti

  • Incentivi e bandi Nazionali/UE: chi investe in progettazione sostenibile, materiali ecologici, impianti rinnovabili può accedere a finanziamenti comunitari, agevolazioni fiscali, fondi di rilancio per il verde/edilizia sostenibile.
  • Valore immobiliare crescente: edifici che rispondono agli standard ZEmB avranno un vantaggio competitivo sul mercato immobiliare, in termini di valore, comfort abitativo, bollette ridotte.

  • Innovazione tecnologica: emergono soluzioni come materiali prefabbricati ad alte prestazioni, sistemi di accumulo, domotica, monitoraggio energetico in tempo reale, reti locali di energia rinnovabile.

  • Ruolo crescente delle comunità energetiche e sistemi collettivi di produzione/gestione energetica vicina, che possono aiutare a soddisfare i requisiti ZEmB su scala locale, con costi più contenuti.

Azioni suggerite subito per prepararsi

  • Verificare la legislazione regionale e locale per capire come viene recepita la EPBD IV, quali standard tecnici richiesti (involucro, emissioni onsite, rinnovabili).

  • Per nuovi progetti, includere il concetto ZEmB già dall’inizio; per retifiche edilizie/ristrutturazioni grandi, pensare all’obiettivo futuro e anticipare le soluzioni.

  • Formazione continua: per architetti, ingegneri, imprese di costruzione, produttori di materiali.

  • Monitoraggio costante del mercato delle tecnologie rinnovabili, dei materiali a basso impatto, dei costi energetici e delle curve di rendimento.

 

Il 2025 si configura come un anno decisivo per l’edilizia a emissioni zero in Europa e in Italia. Le norme sono già in vigore o in arrivo, i vincoli temporali sono chiari, ma la transizione richiede visione, investimenti e capacità tecnica. Per tutti gli attori coinvolti: chi si muove per tempo potrà trasformare la sfida normativa in opportunità sostenibile ed economica.

 

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